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OBESITA’: PILLOLA IN VIA DI SVILUPPO PER DIMAGRIRE MANGIANDO

obesità ai fianchiUna pillola che permette di dimagrire mangiando tutto quello che vogliamo, compreso il cosiddetto ‘cibo spazzatura’. Un farmaco miracoloso che sarebbe efficace anche nella prevenzione del diabete, delle malattie del fegato e di altri disturbi debilitanti associati alle cattive abitudini alimentari. Non e’ fantascienza ma in futuro potrebbe diventare realta’. L’innovazione sarebbe possibile grazie alla scoperta di una sorta di ‘interruttore’ del metabolismo, un gene chiave nel controllo del peso. Un gruppo di ricercatori dell’Universita’ del Michigan (Usa) ha infatti scoperto che i topolini privi del gene, noto come ‘Ikke‘, rimangono magri pur essendo alimentati con una dieta a base di grassi. Non solo. Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato sulla rivista Cell, le cavie non avrebbero sofferto neanche di diabete o di altre malattie generalmente associate a una dieta a base di ‘cibo spazzatura’. “Abbiamo studiato – ha raccontato Alan Saltiel, ricercatore che ha partecipato allo studio – i geni associati all’obesita’ (i ricercatori li chiamano ‘obesogeni’) ma questo (Ikke) e’ il primo che, se eliminato, blocca l’aumento di peso degli animali”. Secondo i ricercatori il gene in questione produce enzimi chiamati ‘chinasi’ che aiutano a regolare il metabolismo. Eliminando il gene, e quindi anche chinasi, il metabolismo accelera bruciando piu’ calorie. “Probabilmente la cosa piu’ interessante – ha detto Saltiel – e’ che i topi bruciano piu’ calorie anche se non mangiano di meno o se fanno piu’ esercizio”. Nel caso degli esseri umani, il farmaco che eliminerebbe la produzione degli enzimi del gene ‘Ikke’ potrebbe consentire loro di mangiare dolci o altre schifezze senza mettere su neanche un chilo. In questo modo le persone potrebbero rimanere in forma anche senza andare a sgobbare in palestra. I ricercatori americani sono ora a caccia di una pillola ‘miracolosa’. Se riusciranno a trovare la formula giusta il farmaco potrebbe essere disponibile sul mercato entro soli 10 anni.

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LE ERBE CINESI SONO RISCHIOSE PER I RENI

L’allarme arriva dalla Società italiana di nefrologia

erbe cinesiAlessandro Balducci, nefrologo del San Giovanni di Roma e segretario della Società italiana di nefrologia (Sin), che insieme al presidente Sin Antonio Dal Canton e ad Antonio Santoro, nefrologo del Sant’Orsola Malpighi di Bologna, ieri a Roma ha presentato alcuni temi del prossimo congresso nazionale della Sin, in programma a Bologna dal 7 al 10 ottobre, ha lanciato l’allarme sul serio pericolo rappresentato dagli effetti delle erbe cinesi sulla salute dei reni. I nefrologi sentono infatti sempre più spesso casi di nefropatie indotte da erbe cinesi, in cittadini immigrati ma anche italiani, che ricorrono a questi prodotti per risolvere problemi di salute. L’ultimo episodio importante si e’ verificato in Belgio, con una serie di pazienti vittime della nefropatia dopo essere ricorsi a queste misture non controllate per dimagrire. Balducci ha rilevato che le erbe cinesi, arrivate in Occidente attraverso canali irregolari o acquistate su Internet, possono essere contaminate da funghi. Inoltre in queste erbe vengono messi anche antinfiammatori e antidolorifici, veri e propri farmaci di cui spesso non si sospetta la presenza e che hanno degli effetti sui reni.

Dimagrire aiuta a russare di meno

uomo che dormeSmettere di russare? Forse la dieta potrebbe essere una buona strategia: il sovrappeso aumenta infatti la probabilità di russare e di soffrire di apnee notturne. È quanto emerge dallo studio pubblicato su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine dai ricercatori dell’Università di Helsinki, secondo cui seguire un’alimentazione moderata e fare esercizio fisico può ridurre l’insorgenza di questi disturbi del sonno. Chi soffre di apnea notturna tende a russare in modo piuttosto rumoroso e, a volte, smette di respirare per qualche secondo, fino a che si sveglia con una sensazione di soffocamento. Ciò comporta la ripetuta interruzione del sonno durante la notte e, anche se si tende a scordarlo, ci si sente poi affaticati durante il giorno. I trattamenti più utilizzati per porvi rimedio comportano l’uso di maschere e “boccagli” in grado di aiutare a respirare meglio, ma per molti risultano fastidiosi e, in ogni caso, alleviano i sintomi, ma non risolvono il problema. Anche essere in sovrappeso aumenta la possibilità di avere disturbi respiratori durante il sonno. Quando si è sdraiati, infatti, lo strato adiposo extra intorno al collo pesa sulla trachea schiacciandola e ostruendo il passaggio dell’aria. La ricerca è stata condotta su 72 persone in sovrappeso che soffrivano di apnea notturna, 35 delle quali sono state sottoposte ad una modifica del loro stile di vita e della loro dieta, mentre le altre hanno svolto la funzione di gruppo di controllo. Dopo 12 settimane, coloro che avevano seguito il regime alimentare prescritto e svolto gli esercizi fisici, avevano perso in media 10,7 kg e, una volta sottoposti ad analisi, è emerso che si svegliavano meno frequentemente e avevano migliori livelli di ossigeno nel sangue. Non è tutto: 6 su 10 non soffrivano più di apnee notturne e il risultato è perdurato anche dopo un anno. Secondo i ricercatori, dunque, in presenza di sovrappeso e disturbi del sonno come l’apnea, dimagrire risulta il rimedio più indicato. E il più facilmente perseguibile.

fonte SALUTE24.it

Addio «pancetta»: consigli e cibi per smaltirla

Magari avessi la tartaruga. Non si parla di una improvvisa passione per la simpatica testuggine, ma il sogno che accomuna tanti con l’obiettivo di smaltire l’odiata pancetta e far “affiorare” gli addominali. Diete, corsa, esercizi a metà strada tra contorsionismi circensi e body building, ma niente. Come fare?
Newsweek ha tentato di dare qualche risposta e alcune “appetitose” alternative. L’equazione “tagli le calorie e la pancia va giù” è quanto di più sbagliato per i nutrizionisti. Una vita, tra l’altro, con molte controindicazioni. Spesso madre natura a comandare. Tuttavia se non è possibile modificare i nostri geni almeno si può essere più cauti a tavola. Con buona pace dei pigri, la parola d’ordine è esercizio fisico: non solo perché fa calare la pancetta, ma anche perché diminuisce lo stress e il livello di insulina. Quest’ultima, se in eccesso, facilita un ulteriore accumulo di adipe. Nessun colpevole nello specifico, ma è meglio evitare alcuni cibi: ad esempio margarina, cracker e dolcetti. Utile sarebbe anche sbarazzarsi dell`acqua in eccesso. Bere molto, ma sudare altrettanto. Insomma, si possono fare migliaia di piegamenti in palestra, ma se non ci si disfa prima delle cattive abitudini e della pancia, gli addominali rimarranno sempre appannati. Adesso però arrivano le buone notizie. Ci sono dei cibi, saporiti e appaganti, che, se integrati in una dieta sana, sono importanti per abbassare la percentuale di adipe nella zona addominale e per la salute del sistema cardiovascolare.

Grano grezzo. Consente di smaltire lo stesso peso di una dieta basata su grano raffinato. Ma nel primo caso, la perdita si concentra nella zona addominale. Ricco di fibre, facilita la digestione e aiuta a mantenere basso il livello di insulina.

Crostata di ciliegie. Se un pezzo non tira l`altro è fonte di fibre capaci di diminuire “l’adiposità centrale”.

Oli. Alcuni tipi di oli sono più indicati per una dieta a prova di addominali: di soia, di semi di girasole, d’oliva (ricco di polifenoli), di noci (fonte di omega 3). Prevengono le malattie cardiovascolari, ma devono essere usati con parsimonia perché un cucchiaio di olio d’oliva contiene 119 calorie.

Olive. Contengono acidi grassi monoinsaturi, ferro, vitamina E, fibre. Controllano gli zuccheri nel sangue e il colesterolo. Non bisogna esagerare, ovviamente, perché sono ricche calorie.

Noci e semi. Alto contenuto calorico, ma eccezionale apporto nutritivo: potassio, proteine, fibre, ferro, zinco, magnesio, vitamine B e vitamina E.

E, dulcis in fundo, a conferma che addominali e gioia del palato non fanno necessariamente a cazzotti, cioccolato fondente: con almeno il 70% di cacao e senza abbuffarsi, riduce il rischio di coaguli di sangue, aumenta il flusso di sangue nelle arterie e può ridurre la pressione sanguigna e livelli di colesterolo. E pensare che credevamo fosse soltanto buono.

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Dimagrire mangiando: non è più un sogno

Chi non ha mai desiderato mangiare cibi ipercalorici senza preoccuparsi della bilancia? E se addirittura abbuffarsi di dolciumi, lasagne, hamburger e patatine facesse dimagrire? Sembra incredibile, ma è possibile. Non per tutti, però. Soltanto le persone geneticamente dotate di una grande quantità dell’ormone denominato palmitoleato hanno questa fortuna. Secondo la ricerca pubblicata sulla rivista Cell dai ricercatori dell’Harvard School of Public Health, l’ormone in questione è in grado di proteggere l’organismo da malattie metaboliche come diabete e obesità, e non consente l’accumulo dei grassi nel fegato. L’analisi era volta ad analizzare la variazione negli acidi grassi nel sangue in diverse condizioni sperimentali. Sono stati esaminati due insiemi di cavie da laboratorio: un gruppo di controllo e uno composto da topi geneticamente modificati, privi di specifiche proteine fondamentali per il trasporto, la localizzazione e la conservazione dei grassi. Questi ultimi hanno rivelato caratteristiche sorprendenti: nonostante fossero nutriti con alimenti ricchi di grassi, non sono ingrassati e, anzi, hanno perso peso. Non è finita: il loro organismo è risultato protetto dalle malattie legate al metabolismo. Tutto merito del palmitoleato. Questa particolare sostanza è presente non solo nei topi, ma anche negli uomini. L’ormone, prodotto dalle cellule adipose, viene rilasciato nel sangue dove comunica con il fegato per evitare che vi si accumuli il grasso, al fine di contrastare efficacemente obesità, insulino-resistenza e diabete. Secondo Gokhan Hotamisligil, coordinatore dello studio, come “il cibo fatto in casa è il migliore ed il più sano, allo stesso modo il miglior tipo di grasso è quello che possiamo produrre dal nostro stesso grasso”. Pertanto non resta che attendere i progressi della ricerca, volta a chiarire meglio i meccanismi attraverso cui agisce il palmitoleato, e a capire come si possa aumentare la sua produzione da parte delle cellule adipose. Probabilmente in futuro sarà possibile combattere le patologie metaboliche e forse riuscire, finalmente senza sacrifici, a non ingrassare.

 

 

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Mangi e dimagrisci: ecco i cibi che spengono la fame

All’Institute of Food Research di Norwich, in Inghilterra, un team di ricercatori sta lavorando per esaudire un sogno. L’obiettivo è quello di modificare i cibi in modo da renderli capaci di rallentare il sistema digerente e sopprimere il segnale di appetito che viene inviato al cervello. In  pratica si tratta di spegnere l’interruttore della fame. Secondo Peter Wilde, coordinatore della ricerca,  “sarà possibile costruire cibi, dal pane allo yogurt, che rendano più facile una dieta”. La ricerca è ancora in fase preliminare, ma l’espediente per bloccare l’appetito si baserebbe sul meccanismo di digestione dei grassi: normalmente i lipidi vengono elaborati dagli enzimi nella prima parte dell’intestino. In caso di un pasto particolarmente ricco di grassi, però, essi arrivano più in fretta anche nella parte profonda dell’intestino, inviando al cervello la sensazione di sazietà. Wilde ha intenzione di simulare un pasto pieno di grassi. Come? Introducendo negli alimenti dei grassi ricoperti con proteine modificate capaci di ritardare l’azione degli enzimi che scompongono i lipidi. In questo modo i cibi arriverebbero più velocemente in fondo all’intestino. Il segnale di sazietà viene quindi anticipato. Secondo Wilde “la tecnica dovrebbe funzionare con qualsiasi alimento che contenga grassi, come i prodotti lattiero-caseari, maionese, pane e dolci, e senza influire sui sapori”. In pratica si tratta di prendere in giro il nostro organismo. Semplice a dirsi, ma il cervello non è così sprovveduto. Il corpo ha molteplici forme di protezione per impedire ai suoi meccanismi di regolazione di essere ingannati. I ricercatori di Norwich sono però ottimisti e sono convinti che, se tutto andrà bene, i prodotti che spengono la fame potrebbero essere sugli scaffali nel giro di pochi anni.

 

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Dieta dimagrante: 15 errori da evitare

Un caffè al mattino, niente pranzo e cena abbondante? Classico esempio di dieta inutile e controproducente. Ecco le altre trappole sulla via per dimagrire .

Avete deciso di mettervi a dieta per smaltire i chili che appesantiscono la vostra figura? L’iniziativa è lodevole, ma prima di passare all’azione sbarazzatevi delle false convinzioni, delle idee poco chiare e dei luoghi comuni che rischiano di fare fallire il vostro progetto, nonostante la buona volontà. Ecco quindici errori da evitare per vincere la battaglia con la bilancia.  

Durante la giornata pensate spesso al cibo? Quando mangiate vi sentite ansiose? Vi capita spesso di alzarvi da tavola sentendovi ancora affamate? Siete facilmente tentate di fare uno strappo alla regola concedendovi un peccato di gola, seppur piccolo? Pensate sia utile saltare i pasti per tenere il peso sotto controllo? Vi sentite in colpa per aver mangiato di più di quello che avevate stabilito? Pensate che i vostri chili di troppo siano ingiustificati rispetto alle quantità di cibo che mangiate? 

1 – Esagerare con i cibi “light” – Oggi il mercato propone una vasta scelta di cibi a ridotto contenuto di zuccheri e grassi, ma non cullatevi nell’illusione di poterne mangiare in quantità illimitata. Poveri di grassi non vuol dire senza calorie: e, se le quantità sono esagerate, alla fine i conti non tornano e l’ago della bilancia sale. Leggete bene le etichette, considerate quanti grassi e quante calorie contiene un prodotto light e inseritelo poi nel menù quotidiano al posto di altri cibi analoghi (una mozzarella light può sostituire una mozzarella “normale”). Evitate di mangiare budini, creme, mousse in ogni momento della giornata, prendendo la scusa che hanno pochi grassi e che non possono, quindi, danneggiare la vostra dieta.

2 – Esigere la perfezione – Credere di poter seguire una dieta in modo rigido senza ammettere il minimo sgarro non solo è poco realistico, ma è anche molto stressante. Il rischio che si corre è quello di sentirsi così frustrate al primo errore, da abbandonare del tutto la dieta. Bisogna cercare di evitare che un peccato di gola scateni un comportamento irrazionale, provando invece a considerano solo come un incidente di percorso, che è possibile recuperare semplicemente controllando quello che si mangerà nel pasto successivo. L’importante è essere consapevoli che il periodo della dieta non è una prova di volontà, bensì un percorso, a volte difficile, per imparare a mangiare meglio, concedendosi anche ciò che piace, ma con criterio.

3 – Dire a tutti che si è a dieta – Familiari e amici spesso sono le persone meno indicate per offrire un aiuto quando si è presa la decisione di mettersi a dieta. A volte perché sono ansiosi, volte perché sono nervosi o, peggio ancora, invidiosi. Oppure, semplicemente perché temono i cambiamenti. Sta di fatto che possono mettere in atto tutta una serie di comportamenti atti a “boicottare” il vostro piano. Per di più, tutti hanno provato a stare a dieta almeno una volta e sono pronti a prodigarsi in una sequela di raccomandazioni che spesso finiscono per confondervi le idee. Meglio, quindi, non fare parola delle vostre intenzioni e cominciare con piccoli cambiamenti quasi inavvertibili (ricette con meno grassi, una spesa un pò più attenta), per valutare la reazione di familiari e amici, decidendo poi come e quando metterli al corrente di quanto state facendo.

4 – Bere poca acqua – Chi è a dieta dovrebbe bere anche più del solito, arrivando almeno a un litro e mezzo di acqua minerale naturale al giorno: questo favorisce la diuresi, aiuta a mantenere regolato l’intestino e a eliminare scorie e tossine. Niente paura comunque: l’acqua, anche se frizzante, bevuta a pasto non ingrassa; al limite rischia di dilatare lo stomaco. Il problema è rappresentato, invece, dalle bevande gassate dolci, che vanno tassativamente evitate se si vuole dimagrire, perché sono ricche di calorie “vuote”, che fanno solo ingrassare senza apportare nutrienti all’organismo.

5 – Mangiare davanti alla tv – Se avete deciso di controllare quanto mangiate, dovete evitare qualsiasi circostanza che vi porti a consumare il cibo distrattamente. Mangiare davanti alla tv, sul divano, sedute al computer o in macchina è quanto di meglio ci sia per esagerare senza neppure accorgersene. L’impressione, infatti, è quella di fare solo uno spuntino; così, appena finito, avrete di nuovo fame e tornerete a mangiare. Per di più, mangiando in queste condizioni si tende a scegliere cibi “pratici”, come gli snack, i dolci, i tramezzini, che in genere sono ricchi di grassi e di calorie. Mangiate, perciò, sempre e solo sedute a tavola, apparecchiando con cura, in modo che il momento del cibo rappresenti una pausa piacevole e distensiva.

6 – Eliminare del tutto pasta e riso – Pensare che i carboidrati facciano ingrassare e che vadano, quindi, tolti quando si è a dieta è una convinzione molto diffusa, ma assolutamente errata. Perché il corpo ha bisogno dell’energia dei carboidrati per funzionare al meglio: in carenza di zuccheri, l’organismo utilizza, infatti, le proteine e i grassi, con il rischio di perdere peso, ma anche muscoli e di produrre una serie di sostanze di scarto che generano uno stato generale di intossicazione. Pasta e riso, peraltro, non sono affatto più calorici di altri cibi: importante è condirli in modo leggero, evitando sughi elaborati ricchi di grassi e preferendo condimenti a base di verdure, cotte o crude, e di olio crudo.

7 – Fare un unico pasto abbondante – Molti studi hanno dimostrato che per restare magri è bene mangiare cinque volte al giorno, prevedendo accanto ai tre pasti principali due spuntini a metà mattina e a metà pomeriggio. Così facendo, si mantiene costante il livello degli zuccheri nel sangue, evitando i cali di glucosio (zuccheri), che portano in genere a buttarsi sul cibo. Mangiando di frequente, poi, si attiva l’apparato digerente che, per lavorare, brucia calorie. Gli spuntini vanno scelti con criterio, puntando su cibi leggeri per non esagerare con le calorie: lo yogurt magro, il latte scremato, le fette biscottate, le spremute, il tè con poco zucchero.

8 – Concedersi qualcosa in più pensando di smaltirlo in palestra – Quando si decide di far scendere l’ago della bilancia, è importante anche fare movimento che, attivando il metabolismo, aiuta a bruciare calorie. Ma andare in palestra o in piscina non deve diventare l’alibi per mangiare di più: le calorie bruciate in un’ora di aerobica o di tennis (circa 250) sono inferiori a quelle che si accumulano mangiando un piatto di pasta al sugo o una fetta di dolce.

9 – Saltare i pasti – Avete esagerato a tavola e pensate di recuperare saltando il pasto successivo? Niente di più sbagliato: evitare il pranzo o la cena significa ritrovarsi a metà mattina o, peggio, nel cuore della notte con una fame esagerata, che ha bisogno di essere placata con una notevole dose di cibo. Le privazioni, poi, portano spesso a un desiderio di compensazione, che viene esaurito con i cibi che piacciono di più e che, in genere, sono i più golosi e ricchi di calorie. Meglio, dopo qualche stravizio, rimediare consumando nel pasto successivo solo una portata, che può essere un bel piatto di minestrone, un’insalatona mista, una ciotola di yogurt magro, accompagnando il tutto con una tazza di tè verde non zuccherato.

10 – Pesarsi tutti i giorni – Avere l’assillo continuo della bilancia può essere negativo quando si è a dieta. Il peso, infatti, è influenzato da fattori che non dipendono solo da quello che si mangia (basta pensare alle variazioni dovute al ciclo mestruale) e notare che l’ago della bilancia non scende o, peggio, sale di qualche etto può portare a sentirsi scoraggiati e ad abbandonare la dieta. Pesatevi quando iniziate la dieta e rifatelo solo una volta la settimana a digiuno e con gli stessi abiti. Valutate i risultati solo dopo un mese: i miglioramenti ottenuti vi aiuteranno a proseguire.

11 – Riempire la dispensa – Stare a dieta richiede volontà ed è chiaro che, vedendo nel frigorifero un carico di cibi “tentatori”, resistere diventa più difficile. Meglio fare la manovra contraria: appena avete deciso di seguire una dieta, ripulite la dispensa eliminando i cibi pericolosi, come il cioccolato, le caramelle, gli snack, i formaggi grassi (potete regalare il tutto): non trovandoli avrete meno possibilità di cedere alla tentazione. Fate poi una lista di quanto vi serve per la dieta, compratelo e disponetelo in bella vista nel frigorifero e negli armadietti. Non dimenticate di fare scorta di verdure, come le carote, i finocchi, i peperoni, il sedano: tagliati a listarelle, vi serviranno a tenere a freno la fame improvvisa con poche calorie.

12 – Bere solo un caffè al mattino – La colazione è un pasto di grande importanza nel piano di un’alimentazione equilibrata: solo mangiando in maniera corretta al mattino è possibile fare il pieno di energia necessaria ad arrivare al pranzo senza cedere ai morsi della fame, che portano a mangiucchiare di continuo fuori pasto. Le calorie introdotte con la colazione, inoltre, vengono smaltite con maggiore facilità: è possibile, quindi, concedersi qualcosa in più (sempre nei limite del ragionevole) senza rischio di ingrassare. Le scelte corrette per il mattino sono le proteine fornite dallo yogurt e dal latte magro, i carboidrati delle fette biscottate, dei cereali, del muesli e dei biscotti secchi, gli zuccheri della frutta, delle spremute, del miele e della marmellata.

13 – Abbondare con la frutta – Pensare che la frutta non faccia ingrassare e che se ne possa mangiare quanta se ne vuole non aiuta certo a perdere peso. Al di là dell’acqua, che non ha calorie, tutti i cibi sono calorici e, mangiandoli in eccesso, si rischia di ingrassare. Tra la frutta, occorre fare le debite distinzioni: ci sono frutti molto zuccherini, come l’uva, la banana, l’avocado, la pera, il mango, che forniscono un buon numero di calorie e che vanno consumati con attenzione, e altri a elevato contenuto di acqua, come l’anguria, il melone, le fragole, le albicocche, che sono scelte più leggere. Tassativamente vietata poi, quando si è a dieta, la frutta secca, vero concentrato di zuccheri, di grassi e, quindi, di calorie.

14 – Seguire un regime da fame solo per pochi giorni – La strada migliore per dimagrire è mangiare bene, senza privazioni ma senza esagerare nelle quantità. E di farlo sempre, tutto l’anno. La soluzione di non mangiare “nulla” per due o tre giorni è solo una scusa per non impegnarsi; una dieta severa seguita per pochi giorni fa scendere l’ago della bilancia, ma quello che si perde non è grasso, bensì acqua e massa magra, cioè muscoli. Il risultato? Il peso viene recuperato e spesso con gli interessi, visto che le restrizioni spingono a esagerare con il cibo. Meglio ridurre la quantità di ciò che si mangia, mantenendo l’impegno con costanza per dimagrire più lentamente, ma sicuri di mantenere i risultati.

15 – Sostituire il pane – Queste alternative sono certo più “leggere” di consistenza, ma hanno circa il doppio delle calorie rispetto al pane e finiscono per pesare di più nel calcolo calorico quotidiano. I prodotti da forno secchi, infatti, hanno perso l’acqua di cui è ricco il pane e, a parità di peso, contengono più amido; sono spesso arricchiti, poi, con grassi che nel pane comune non sono presenti. C’è poi un’altra ragione per evitarli: essendo secchi, saziano poco e spingono perciò a mangiarne in maggior quantità. E bene, quindi, avere una scorta di pane fresco, anche se è più facile tenere nella dispensa cracker e grissini pronti per essere mangiucchiati in ogni occasione.

DA RICORDARE : La costanza, abbinata a un’alimentazione bilanciata è più efficace dei digiuni.

Dott. Carlo Cottone, manager Galeno Salute e medico specialista in medicina interna

 

 



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